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Le superstizioni in Italia

a year ago

L’origine delle SUPERSTIZIONI più famose e strane in ITALIA



Una delle caratteristiche di noi italiani è che siamo davvero tanto scaramantici e, anche se non lo vogliamo ammettere, tutti almeno una volta abbiamo pensato “ma allora è vero che questo porta sfortuna” o, al contrario, “ma allora è vero che questo porta fortuna!”. In questo articolo parleremo delle superstizioni più diffuse in Italia da nord a sud.

Le credenze popolari italiane

Di superstizioni ce ne sono davvero tante, e molti di noi ne hanno anche di molto personali: ad esempio, ci sono persone che, ogni volta che devono fare un esame all’università, indossano sempre lo stesso indumento – una maglietta, dei calzini o pantaloni, o un particolare accessorio, un braccialetto, un anello o una collanina.
Ci sono però delle superstizioni che ognuno di noi conosce e, probabilmente, rispetta anche senza accorgersene.

Aprire l’ombrello al chiuso

La superstizione forse più diffusa nel nostro Paese e forse una delle più rispettate; aprire l’ombrello in un luogo chiuso non è mai ben visto! C’è chi crede porti tanti anni di sfortuna, e c’è chi invece crede semplicemente che porti la pioggia. A ogni modo, se aprite un ombrello in posto chiuso, non stupitevi se tutti vi guarderanno male!

Mettere il cappello sul letto

Questa superstizione non è così diffusa, o per lo meno non in tutte le regioni italiane, ma specialmente nel sud, mettere un cappello sul letto non è ben visto: si dice infatti che ricordi gli ultimi riti che il sacerdote eseguiva quando visitava qualcuno sul letto di morte.

Camminare sotto le scale e i ponteggi

Un altro gesto che tanti di noi tendono automaticamente a evitare è passare sotto le scale o sotto i ponteggi dei cantieri. Chissà, forse non ci fidiamo e pensiamo che qualcosa possa cadere dall’alto. Eppure noterete spesso per la strada che, di fronte a un ponteggio, le persone tenderanno a girarci intorno, oppure addirittura attraverseranno la strada, pur di non passarci sotto!


Le lenticchie a Capodanno

Se avete mai passato il Capodanno in Italia lo saprete già: durante il cenone di San Silvestro, il 31 dicembre, è praticamente obbligatorio mangiare lenticchie: si dice che portino soldi e fortuna, e di solito nessuno si tira indietro. Non importa come siano cotte o da cosa siano accompagnate, l’importante è mangiarne almeno un po’. Dopotutto, perché dovremmo correre il rischio? E poi le lenticchie sono così buone!

Spazzare i piedi

Se qualcuno sta spazzando il pavimento vicino a voi, fate molta attenzione che non vi spazzi i piedi: non vi sposerete più! O, almeno, questo è ciò che la credenza dice. Insomma, se vedete qualcuno spazzare il pavimento e non volete rischiare di rimanere zitelle a vita, meglio stargli alla larga!

Il brindisi

Quando a un tavolo si brinda a qualcosa, è assolutamente necessario che TUTTI i presenti partecipino al brindisi, e guai a brindare con il bicchiere vuoto! In genere si brinda con bevande alcoliche come vino o birra, ma se siete astemi potete tranquillamente brindare con un bicchiere d’acqua. L’importante è fare “cin cin”, ovvero far sbattere il proprio bicchiere con quello degli altri (meglio se con tutti i presenti, nessuno escluso). C’è poi anche chi batte il bicchiere sul tavolo una o più volte prima di bere – ah, dimenticavo! Bere almeno un sorso dal proprio bicchiere subito dopo il brindisi è assolutamente necessario! Se non lo farete, preparatevi a ricevere diverse occhiatacce e sguardi preoccupati. Insomma, se fate un brindisi con degli italiani dovete praticamente portarvi gli appunti. Ma sarà sufficiente farlo un paio di volte e non avrete più bisogno di alcuna guida: lo farete in automatico!

Il sale

Una superstizione originaria di Napoli ma diffusa ormai in tutta Italia, riguarda il sale: rovesciare il sale, infatti, è presagio di enormi sfortune. Ma – se vi capita – niente paura: è sufficiente raccoglierne qualche pizzico con le dita e lanciarlo dietro di sé. In questo modo, avrete scacciato tutta la sfortuna. Per capire perché proprio il sale sia oggetto di tante attenzioni, è necessario tornare ai tempi dell’antica Roma, in cui il sale era considerato un vero e proprio prodotto di lusso, tanto da essere usato come forma di pagamento per i soldati: pensate, è proprio da qui che deriva il termine “salario”, ovvero “stipendio”!

Lo specchio

Spero non vi sia mai capitato, ma si dice che rompere uno specchio porti sette anni di sfortuna! Purtroppo, in questo caso, non c’è modo di scacciare la sfortuna. Quel che è fatto è fatto, e di sicuro non servirà a nulla raccogliere pezzetti di vetro e lanciarli dietro di sé!

Il gatto nero

Alcune superstizioni, dobbiamo proprio dirlo, sono davvero demenziali. Eppure, se un gatto nero ci attraversa la strada, molti di noi aspetteranno qualche secondo prima di continuare a camminare.
Questa particolare credenza nasce dal fatto che nel Medioevo, i cavalli venivano spaventati dagli occhi gialli dei gatti neri che, di notte, passavano per strada. Per questo motivo ebbe origine la convinzione che i gatti neri fossero in qualche modo “vicini al diavolo”.

“In bocca al lupo”

In Italia, per augurare buona fortuna a qualcuno, per quanto possa sembrarvi strano, si usa quasi sempre l’espressione “in bocca al lupo”, alla quale si deve rispondere sempre “crepi il lupo”, per la validità dell’augurio. Al giorno d’oggi, però, è molto comune sentire una risposta alternativa, probabilmente nata dall’aumentata sensibilità generale nei confronti degli animali. Non stupitevi, se a un “in bocca al lupo”, vi sentite rispondere “viva il lupo”!